“Imparare sempre da ogni sconfitta, o anche solamente da un errore di valutazione.”
Mi vengono in mente queste parole pensando a Cozumel, una gara che mi avrebbe potuto consentire di prendere qualche punto già da ora, e darmi una relativa tranquillità per il 2017.. invece l’Ironman è così. Imprevedibile, mai scontato, e pronto ad insegnarti sempre qualcosa anche quando hai una lunga carriera alle spalle e in molti si aspettano sempre qualcosa di importante da te..
Ci ho provato una seconda volta, come l’anno scorso, sempre per lo stesso motivo, cioè quello di cercare di sfruttare l’ultimissima parte della stagione per capitalizzare al meglio quanto fatto durante tutto l’anno.. ma il risultato però, è stato sempre lo stesso. Ho fatto una stagione veramente impegnativa, cominciata a Marzo in Argentina, poi in Sud Africa e poi via via fino al 3° posto di Klagenfurt che mi ha aperto le porte per la Finale delle Hawaii. Quindi un piccolo break, e poi tutto finalizzato alla gara di Kona, e tutti sappiamo come è andata.
Poi bisognava comunque staccare, ma quanto? Forse quel po’ di amaro in bocca per quella frazione in bici andata come è andata, mi ha indotto a provare a spingermi oltre, a provarne ancora uno.. in mezzo però c’era il Challenge Forte Village, una gara a cui tengo particolarmente e dove ho spinto al massimo e sofferto, e probabilmente, con i residui di Kona ancora nelle gambe che ho faticato a recuperare. Poi ancora due settimane di allenamento in Sardegna, dove tra giornate buone ed altre meno, ho cercato di preparare Cozumel al meglio delle mie possibilità, ma avevo anche messo in conto un risultato di questo tipo. Ho voluto provarci ma mi sono accorto presto che la benzina era finita, e non ho potuto fare altro che mettere la freccia e rientrare ai box..
La lezione che mi porto a casa da questo 2 su 2 di fine Novembre è che, per me e per quella che è la mia situazione, queste gare sono troppo in là: se tante settimane lontano da casa a cercare un meteo adatto per allenarmi ci possono stare in fase di preparazione, a fine stagione pesano troppo, e forse non sono nemmeno più così produttive. E poi, forse, anche a livello mentale, dopo Kona non ero più così carico. Comunque, in fin dei conti, i miei 3 Ironman me li sono fatti quest’anno, e probabilmente sono stati sufficienti. Torno a casa con un po’ di rammarico, certo, ma anche con tanta gratitudine verso chi mi ha supportato quest’anno: la mia famiglia, il mio staff, gli sponsor e tutti gli amici in giro per l’Italia. Adesso recupererò come si deve meditando a 360 gradi su tutti gli aspetti da migliorare (tecnici e non), poi ad anno nuovo vedremo il da farsi. Grazie a tutti voi.
Ale
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